Cronaca

Roma, imprenditore evade oltre 140 milioni di euro: arrestato

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Roma, sequestrati beni per oltre un milione di euro ad un clan familiare

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 2 persone, indagate per gravi e reiterate frodi fiscali, indebita compensazione di debiti tributari con crediti inesistenti, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in bilancio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina, sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e hanno avuto ad oggetto le attività illecite svolte da D.C. G., amministratore di fatto di più di 20 società, operanti in numerosi settori commerciali.

Nel mese di maggio 2017 il protagonista della vicenda era già stato colpito, unitamente ad altre 5 persone, dal divieto di dimora in Roma e dell’esercizio di imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, oltre che da un decreto di sequestro per oltre 80 milioni di euro, somma corrispondente ai profitti derivanti dalla commissione di plurimi reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa.

In spregio ai provvedimenti giudiziari, D. C. aveva continuato a delinquere con modalità diverse, utilizzando lo “schermo” della DIAMANTE S.r.l., a lui riconducibile sebbene formalmente gestita dal “prestanome” L.G. A..

La società, che nel tempo ha operato in vari comparti (in prevalenza nel commercio di prodotti elettronici, informatici e petroliferi), attraverso l’emissione di fatture fittizie e la simulazione di esportazioni mai avvenute, ha indebitamente fruito di crediti IVA inesistenti per compensare oltre 5 milioni di debiti tributari ed evadere, complessivamente, imposte per circa 60 milioni di euro.

Sulla base di tali ulteriori risultanze investigative, che hanno portato alla luce – come si legge nel provvedimento – una «scelta di vita delinquenziale ormai consolidata» da parte del dominus del sistema fraudolento, il G.I.P. del locale Tribunale ha disposto:

  • la custodia cautelare in carcere nei confronti di D.C. (classe 1975), amministratore di fatto della DIAMANTE r.l.;
  • l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e del divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali per un anno nei confronti di L.G. (classe 1989), amministratore di diritto della citata società.

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