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San Vito Romano, la denuncia del Comitato Uniti per la Scuola: “Classe revocata a 3 giorni dal via alle lezioni”

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<Soltanto venerdì 7 settembre 2018 sul sito internet dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni veniva pubblicata la comunicazione riguardo la “mancata formazione della classe I di San Vito Romano”. In questo modo le famiglie ed i ragazzi iscritti venivano messi a conoscenza, per la prima volta, del fatto che il 12 Settembre, data di inizio delle lezioni, non avrebbero avuto una classe da poter frequentare>. La denuncia parte direttamente dal Comitato Uniti per la Scuola di San Vito Romano, che sta effettuando una vera e propria lotta contro il tempo per garantire i diritti di 14 ragazzi rimasti improvvisamente senza un posto tra i banchi per via di una decisione quanto meno singolare, viste le tempistiche.

“Una doccia fredda per famiglie ed iscritti – prosegue il comunicato -, in quanto:

  • In data 20 Luglio 2018, il comune di San Vito Romano, tramite comunicato stampa, annunciava “confermata la prima classe della sede staccata dell’Istituto Agrario E. Sereni di San Vito Romano per l’annualità 2018/2019”;
  • Già da Luglio, era ed è ancora disponibile on line la lista dei libri di testo da acquistare per la classe IA dell’I.T.Agrario Emilio Sereni sede di San Vito Romano;
  • In data 30 Luglio, SOLTANTO, l’iscrizione dei 7 adulti veniva revocata tramite comunicazione mail privata, per motivazioni relative alla differenza d’età. Senza conseguenze sulla concessione della prima classe ai minori;
  • I genitori venivano sollecitati al pagamento della tassa di iscrizione, che provvedevano a versare;
  • In data 31 Agosto 2018 veniva accettata l’iscrizione, compresa di nulla osta, della 14esima studentessa;
  • In data 6 Settembre 2018 la Segreteria del Sereni, consigliava ai genitori di recarsi presso la sede centrale il lunedì successivo (10 Settembre) muniti di 3 fototessere per il ritiro del libretto delle giustificazioni.

Nulla poteva, dunque, far presupporre ai genitori l’imminente cancellazione della classe prima. Anche se, nel comunicato del 07/09/2018, la Dirigente Scolastica Patrizia Marini scriveva che i genitori erano stati avvertiti da tempo tramite segreteria della
mancata formazione della classe, in verità nessun atto scritto, nessun avvertimento telefonico (dimostrabile dai tabulati), era mai stato dato ai genitori prima di quella data.

La motivazione addotta dalla dirigente per la revoca della classe riguardava il “mancato raggiungimento del numero di iscrizioni previste per legge”: soltanto il 7 Settembre ci si accorge che 14 iscritti, tra cui 3 ragazzi con certificazione di disabilità,
non sono sufficienti? Dopo che le famiglie hanno, oramai, provveduto all’acquisto di materiali e testi scolastici specifici, nonché alle spese per i trasporti ed al pagamento della tassa di iscrizione? Perché, tra l’altro, in altre scuole del territorio esistono classi prime con un numero di iscritti pari o minore a 14?

Va specificato, inoltre, che essendo il 7 Settembre venerdì, si lasciavano soltanto due giorni utili per la eventuale ricollocazione degli studenti in altri istituti superiori, nessuno ad indirizzo agrario ed in linea con il percorso di studi scelto dai ragazzi, collocazioni a tutt’oggi ancora in corso, poiché quasi tutte le scuole sono al completo. L’invito della preside a frequentare la sede centrale di Roma, risulta una soluzione improponibile a studenti di 13 anni, residenti in comuni come Arcinazzo Romano, Affile o Subiaco, situati ad oltre 60 km dalla Capitale e sprovvisti di collegamenti pubblici in orario scolastico.

Il Comitato Uniti per la Scuola, insieme ai genitori dei ragazzi iscritti, hanno provveduto immediatamente a richiedere la comunicazione ufficiale o, comunque, la documentazione scritta pervenuta alla Dirigente Scolastica Patrizia Marini riguardante il provvedimento tardivo e dannoso di revoca della prima classe. Ci si è rivolti alle Forze dell’Ordine di San Vito Romano attraverso un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica per accertare le responsabilità di tale gravissimo atto. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto riscontro alle nostre richieste da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale.

Il giorno 17 Settembre 2018 è stata appositamente convocata la Commissione Scuola della Regione Lazio, presieduta da Eleonora Mattia, alla quale, nonostante l’invito, non sono intervenuti il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Gildo De Angelis e la preside Patrizia Marini. Il giorno 20 Settembre 2018 “il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una mozione che impegna il Presidente e la Giunta ad attivarsi presso le competenti amministrazioni statali affinché vengano trovate soluzioni che garantiscano l’avvio della prima classe per l’Anno Scolastico in corso”, questo è quanto dichiarato da Claudio Mancini nell’interrogazione da lui presentata in Parlamento.

Anche il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio ha preso in carico la vicenda dei minori rimasti senza scuola e costretti a cercare “buchi” ancora liberi dove piazzarsi in scuole che non hanno indirizzi di studi in linea con le loro aspirazioni, a scapito della libertà di scelta e del diritto allo studio! A nessuno venga in mente di affermare che i ragazzi si sono spostati dall’Agrario per loro volontà e scelta, ma al contrario costretti dalla Dirigente e dall’U.S.R. che, anziché tutelarli, non hanno offerto loro alternative percorribili facendo oltretutto rischiare una denuncia per mancato assolvimento dell’obbligo scolastico ai loro genitori.

I ragazzi meritano di ricevere l’ascolto, la tutela, le risposte e le garanzie di cui hanno pieno diritto. Il primo giorno di scuola sarà ricordato da tutti gli studenti d’Italia come l’inizio gioioso di una nuova avventura verso il proprio futuro. I ragazzi del primo anno
dell’Istituto Agrario di San Vito Romano, con gli zaini in spalla e tante speranze, sono stati privati di questa gioia.

GLI STUDENTI SONO TUTTI UGUALI DAVANTI ALLO STATO. Si intervenga immediatamente per sanare la gravissima situazione permettendo ai ragazzi di frequentare la scuola scelta al momento dell’iscrizione, onde evitarne la
provocata dispersione>.

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