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Diamanti da investimento, Banco BPM rifiuta la proposta di Codici: sarà causa

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Codici: il Superbonus un affare d'oro per le banche, attenzione alle offerte sulla cessione del credito

Di seguito, la nota di codici:

Diamanti da investimento: BANCO BPM rifiuta la proposta di CODICI, ora sarà causa! .Non ci stiamo a far perdere soldi e tempo ai Consumatori

La arcinota vicenda dei diamanti da investimento è arrivata ad una svolta, dopo mesi di trattativa con gli istituti bancari, dopo che tre banche: Monte Paschi di Siena, Intesa San Paolo e Unicredit hanno sostanzialmente deciso di risarcire del denaro investito dai propri clienti, dopo l’incontro voluto fortemente dall’Associazione CODICI, con il Banco BPM è arrivato il sostanziale NO da parte di quest’ultima. Ricordiamo che CODICI aveva proposto un accordo che prevedeva la possibilità di vendere il prezioso e rimborsare il proprio cliente della differenza del capitale investito. Tale proposta sarebbe stata a tempo determinato, non superiore a 6 mesi perchè nel caso non dovesse andare a buon fine la vendita il cliente doveva essere lasciato libero di scegliere come tutelare i propri diritti o al massimo accettare una eventuale offerta alternativa che però non doveva essere inferiore all’investimento effettuato.

Banco BPM ha risposto invece proponendo un accordo di conciliazione paritetica in cui ogni caso verrà vagliato singolarmente, partendo da una base di rimborso ridicola, ben al di sotto di quello che è stato investito. Parliamo di percentuali che si aggirano attorno al 30%. Hanno concesso, non si sa in che modo ne quali saranno i criteri di valutazione, di considerare un eventuale stato di bisogno economico o di salute per rivedere al rialzo (ma non certo fino alla restituzione del capitale investito) tali percentuali.

Questa proposta porta di base un rimborso del capitale investito a non più del 60%. Una percentuale che stante il mercato è destinata anche a diminuire con il deprezzamento della pietra, anche qualora il mercato dovesse riprendere negli anni futuri, un investitore, per rivedere il proprio capitale investito dovrebbe aspettare almeno 30 anni, senza essere comunque sicuro di riuscire a rientrare dell’investimento. E non parliamo degli interessi, che anche paragonandoli ad investimento totalmente prudenziale si aggirerebbero attorno a qualche punto percentuale annuo. Questi soldi chi li restituirà al consumatore?

“E’ una proposta scandalosa, dobbiamo avere il coraggio di sconsigliare una simile soluzione ai nostri associati e a tutti quelli che hanno investito in diamanti, abbiamo basi legali solide che ci fanno essere ottimisti su un’eventuale causa collettiva. E infine parliamo dei costi, quanto costa aderire a questo tipo di accordo per i consumatori? Perché abbiamo sin da subito ribadito il concetto che se azione di classe sarà, sarà gratuita per i consumatori. Dopo aver visto il proprio investimento sfumare non vogliamo essere certo noi a dare il colpo di grazia ai poveri investitori” dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia.

CODICI ricorda ai cittadini coinvolti nello scandalo diamanti che possono ancora aderire alla azione di classe andando alla pagina web dedicata (www.codici.org) o contattandoci attraverso i seguenti canali: telefono 02. 3650 3438 oppure via mail scrivendo a sportello.lombardia@codici.org

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