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Labico, Colle Spina. Lastre di amianto trovate in un cantiere: dopo 40 giorni ancora non sono state rimosse

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Labico, sulla questione amianto a Colle Spina risponde il Sindaco Giovannoli: "Non si comprende la diffida allo scrivente, non avendo nulla da adempiere"

Problemi di amianto a Labico, nella zona di Colle Spina (INVITIAMO A LEGGERE L’INTERO ARTICOLO, COMPRESA LA REPLICA A FINE ARTICOLO)

Diversi giorni fa sono state ritrovate alcune lastra di amianto, materiale che ormai non è più utilizzabile da molti anni. Il materiale inquinante però, nonostante le sollecitazioni da parte di cittadini e associazioni, è ancora lì.

Ecco un reclamo che ci è giunto in redazione:

“Il 7/6 u.s. nel corso del rifacimento di un muro di sostegno, sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi durante le operazioni di scavo e sbancamento della “3 strada” (Consorzio Colle Spina – Labico) a monte del muro esistente.

Il direttore dei lavori ha provveduto tempestivamente ad effettuare il fermo del cantiere ed a comunicare il rinvenimento al Geometra incaricato dal Consorzio (proprietario e manutentore delle strade è il Consorzio Colle Spina).

Il Presidente del CdA del Consorzio, Sig.ra ANNA GRAZIANO, ha effettuato lo stesso giorno la denuncia alle Autorità competenti.

Nei giorni successivi, il Consorzio ha fatto eseguire le analisi di caratterizzazione e classificazione del rifiuto, che hanno confermato la presenza di AMIANTO IN FIBRA.

Il laboratorio di analisi ha attribuito la seguente classificazione:

RIFIUTO PERICOLOSO HP7 COD CER 170605

Il 17 giugno u.s., i consiglieri comunali eletti nella lista di opposizione “TRADIZIONE E PROGRESSO” hanno inviato una Interrogazione urgente al Sindaco DANILO GIOVANNOLI, al fine di chiedere se era stato avviato tutto quanto necessario alla bonifica e rimozione del materiale contaminato e alla verifica e se non era opportuno richiedere al Consorzio Colle Spina di verificare che non sussistano ulteriori problematiche della stessa specie nell’adiacenze dell’area, anche attraverso saggi a campione sull’intera Terza Strada.

Non risulta che il Sindaco abbia risposto all’interrogazione.

A seguire, il Comune di Labico, ricevuta la richiesta in surroga da parte del Consorzio, ha provveduto ad effettuare l’intervento di messa in sicurezza del sito contaminato (dopo 10 giorni dal rinvenimento, con una esposizione notevole di particelle di amianto da parte degli abitanti della zona)

Il 21 giugno il Comune di Labico ha emesso una Ordinanza nei confronti del Consorzio Colle Spina, per avviare, entro 30 giorni, le operazioni di bonifica dei materiali contenenti amianto e di eseguire e concludere l’intervento di bonifica  entro 90 giorni.

Si evidenzia che la strada in esame è abitata da numerose famiglie, alcune con bambini.

Gli abitanti non hanno avuto alcuna notizia, né dal Consorzio né dal Comune, il quale non ha ritenuto opportuno pubblicare l’Ordinanza n 22 del 21/6/2017 nell’Albo Pretorio.

Sono stati richiesti all’Avvocato che rappresenta il Consorzio i documenti relativi alla presentazione del P.O.B. (Piano Operativo di Bonifica) e quant’altro utile per tranquillizzare i cittadini, ma nulla è stato prodotto”

Ecco alcune foto:

Vicenda molto spinosa questa che necessita di un intervento repentino da parte dell’amministrazione di Labico. Vediamo come andrà a finire.

Questa la segnalazione che abbiamo ricevuto.

Per tutelare anche la parte chiamata in causa, specifichiamo quelle che secondo il Consorzio “Colle Spina” sono ritenute informazioni diffamatorie.

La prima è che il Consorzio Colle Spina non è il proprietario della III Strada, ovvero la zona dove è stato rinvenuto il rifiuto di cui si fa cenno nell’articolo, bensì ne risulta essere il gestore in virtù di una convenzione con l’Amministrazione comunale. La strada è stata chiusa al pubblico e oggetto di uno sterro al solo fine di rendere meno gravoso economicamente a un consorziato il rifacimento di un muro di contenimento a ridosso della strada medesima. Il consorzio ha concesso, dunque, allo stesso consorziato il tratto di strada interessato dal rifacimento del muro per tutta la sua larghezza. Il cantiere risultava essere del consorziato con tanto di recinzione a impedire l’ingresso di terzi; tutto ciò rispondeva all’esecuzione di una transazione. La ditta, cui il consorziato appaltava i lavori di rifacimento del muro, nel movimentare la terra sotto il manto stradale rinveniva un rifiuto. Non si conosce quale siano state le condotte cautelative della ditta e del direttore dei lavori nell’immediatezza del rinvenimento, tuttavia appena veniva riportato l’accaduto al Presidente del Consorzio Colle Spina, questi attuava tutti i comportamenti necessari alla tutela e alla salubrietà dell’ambiente.

Il Presidente incaricava immediatamente un tecnico e un avvocato al fine di porre in essere tutti gli atti idonei a evitare contaminazioni.

Il tecnico del Consorzio riusciva a entrare nel cantiere del consorziato e, accertato il possibile pericolo, invitava il Presidente a far compiere un’analisi del rifiuto.

Giunti i risultati delle analisi, il Presidente del Consorzio informava le competenti Amministrazioni del rinvenimento, dichiarando la propria disponibilità a eseguire la bonifica, con diritto di rivalsa verso coloro che dovessero essere ritenuti reponsabili.

A tal fine, il Presidente informava anche l’Autorità giudiziaria dell’accaduto, evidenziando che la collocazione del rifiuto appariva coeva ai lavori di urbanizzazione primaria. L’Amministrazione comunale emetteva, come atto dovuto, un’ordinanza per la bonifica del sito. Occorre anche evidenziare, contrariamente a quanto sostenuto dal comunicato ricevuto e pubblicato sul nostro sito, che l’amianto è pericoloso soltanto quando le fibre di cui è composto possono essere inalate; non emette radiazioni né gas tossici.

In sintesi, se l’amianto è compatto non esistono particolari rischi per la salute, mentre se è friabile esiste il pericolo di inalarne le fibre.

Per tale motivo è stato particolare importanza all’attività svolta dalla ditta appaltatrice del consorziato, posto che tale condotta ha palesato il pericolo.

Tale periodo, comunque, è stato brillantemente gestito dal legale rappresentante del Consorzio con la messa in sicurezza dell’area, una volta che il consorziato ha restituito la porzione di cantiere inesistente sulla III strada.

Di seguito, è stata indetta una gara tra ditte specializzate per verificare le migliori soluzioni tese alla bonifica dell’area.

Parimenti, sono stati diffidati tutti gli enti e società interessati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, affinché spiegassero il motivo per cui al di sotto della massicciata stradale sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi.

Il comunicato, secondo il Consorzio Colle Spina, contiene circostante contrarie al vero anche nei riguardi dell’avvocato; il quale, nella sua funzione di legale incaricato dal Presidente del Consorzio Colle Spina, NON ha mai ricevuto richieste di trasmissione del cosiddetto P.O.B., da parte di associazioni o enti. Il Consorzio Colle Spina, nella persona del suo Presidente e del Cda ha, con abnegazione, affrontato l’insorta problematica (in merito alla quale non ha mai posto in essere alcuna attività agente) nel rispetto della normativa vigente e, con la unica finalità di salvaguardare la salute dei consorziati. Ne consegue che secondo il Consorzio Colle Spina, il contenuto del comunicato da noi pubblicato risulta essere diffamatorio nei confronti del Presidente e dei professionisti da questi incaricati.

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