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Inceneritori di Colleferro, spunta un documento ufficiale che lascia diversi dubbi

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La manifestazione contro gli inceneritori è ormai alle porte, così come anche l’importante riunione che vedrà coinvolte tutte le parti in causa. L’8 luglio si avvicina e le polemiche persistono quotidianamente, tra attacchi politici a colpi di responsabilità. Intanto, un documento pubblicato ieri dal sito della Regione Lazio (http://www.regione.lazio.it/bur/?vw=ultimibur) fa maggior chiarezza (?) sulla questione. Nel documento sono visibili disposizioni prese e relative date delle audizioni. Tuttavia, permangono ancora diverse ambiguità sulla vicenda.

Ad esempio, nel documento (visibile per intero cliccando qui: 2017-3608 o scaricandolo dal sito suddetto, pubblicato la giornata del 29 giugno) è spiegato come “nella memoria di giunta del 19 maggio 2017, il Comune di Colleferro, sul quale insiste la discarica di Colle Fagiolara, ha manifestato la volontà di “creare un nuovo gestore dei rifiuti che dia vita ad una nuova realtà virtuosa ed in applicazione dei principi dell’economia circolare applicati al ciclo integrato dei rifiuti”. Cosa si intende con precisione?

A ogni modo, nel documento viene chiarificato come le decisioni siano state prese dopo una concertazione con i Comuni della zona, sebbene non sia scritto con chiarezza da nessuna parte l’intenzione di avviare il revamping. Ragion per cui ci si chiede se nei suddetti colloqui si sia affrontata la questione e, se sì, se i rappresentanti delle Amministrazioni locali abbiano manifestato già durante questi colloqui il loro dissenso all’ammodernamento degli impianti o se abbiano accettato di buon grado, salvo poi dichiararsi contrari dopo le recenti novità sugli inceneritori. Anche perché nel documento permane una certa ambiguità.

Ad esempio, si dice “che il Consiglio regionale del Lazio, con la deliberazione n. 16 del 28 dicembre 2016 concernente il “Documento di Economia e Finanza Regionale 2017 – anni 2017-2019”, ha disposto che i risultati dell’attività svolta dall’advisor e la prospettiva di cessione della partecipazione nella società Lazio Ambiente andranno esaminati nel quadro di una complessiva valutazione strategica, da effettuare insieme agli enti locali coinvolti, che si faccia carico di:
a) mantenere il controllo sulla discarica di Colle Fagiolara, al fine di assicurare la cogenza dell’indirizzo assunto che prevede la chiusura della discarica stessa e il successivo recupero ambientale all’esaurimento della disponibilità creata dagli interventi recentemente decisi e comunque inderogabilmente entro un triennio;
b) realizzare con le più opportune modalità, la radicale ristrutturazione delle attuali linee di termovalorizzazione, da utilizzare per i fabbisogni nell’ambito territoriale di competenza, al fine di assicurare sia la massima economicità sia il minimo impatto ambientale, in un’area già sensibile al problema, e le più ampie garanzie, anche a medio e lungo termine, per la salute dei cittadini;
c) tutelare i livelli occupazionali con una riqualificazione dei servizi di raccolta e spazzamento soprattutto incrementando i livelli della raccolta differenziata e del servizio porta a porta”.

Nella prima parte di questo estratto si parla della chiusura della discarica (e più avanti si parla anche dei costi di gestione post-mortem) e poco dopo si parla di una radicale ristrutturazione delle attuali linee di termovalorizzazione. Anche qui, cosa si intende con precisione e soprattutto a quale scopo?

Vi invitiamo a leggere il documento integrale (lungo circa nove pagine) ed esporre le vostre considerazioni, con la massima educazione, al fine di instaurare un sano dibattito in merito. Inoltre, preghiamo chiunque avesse le risposte ai dubbi insorti nella lettura del documento di scioglierli definitivamente.

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