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Sanità, Regione e Asl Rm2 prevedono 500 licenziamenti: presidio di protesta dei Sindacati

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Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5 e Comitato Libero "A Difesa dell'Ospedale di Colleferro" analizzano le ultime sul fronte sanitario locale

Regione e Asl Rm2  prevedono 500 licenziamenti nei servizi Cup e Amministrativi tra cui moltissimi disabili. Presidio di protesta lunedì 28.

“Il 28 novembre saremo in Piazza Oderico da Pordenone dalle ore 10:00 alle ore 13:00 per chiedere al Presidente della Regione Lazio Zingaretti il rispetto degli impegni assunti sulla salvaguardia occupazionale dei lavoratori esternalizzati , impegnati nei CUP e nei servizi amministrativi. Visto che non è stato sufficiente chiedere la convocazione del tavolo tecnico e proclamare lo stato di agitazione, ci faremo ascoltare direttamente presentandoci all’ingresso della Regione Lazio”.

Così in una nota Mauro Mastropietri, Stefania Gunnella e Roberto Puma, segretari regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL.

“La punta dell’iceberg è rappresentata dalle scelte assunte dalla Direzione Generale della ASL Roma 2. 

Sono circa 200 i posti di lavoro che saranno tagliati dal D.G. Degrassi, tra cui molti disabili nei servizi amministrativi che da anni vengono erogati nella ASL attraverso l’utilizzo delle Coop. MAGGIO 82 e CAPODARCO. Ulteriore beffa deriva dalla tipologia di gara che è stata prevista dalla Direzione che, di fatto, prevede l’assegnazione del nuovo appalto con l’aggiudicazione del criterio del “massimo ribasso” che renderà ancora più magre le retribuzioni dei lavoratori che sopravviveranno ai tagli.

Sono a rischio complessivamente nelle varie ASL circa 500 posti di lavoro e inoltre giungono ai lavoratori segnali che possono solo alimentare paure e tensioni, come il comunicato inviato dagli amministratori giudiziari della Coop. Capodarco a tutti i soci lavoratori, in cui in maniera strumentale si paventa un taglio occupazionale e salariale a seguito della comunicazione della Regione Lazio sul riavvio del procedimento di gara centralizzata per il CUP Regionale, che prevede un esubero superiore al 20% del personale. Tensioni comprensibili – concludono i sindacalisti – vista l’assenza di risposte da parte della politica”.

Senza risposta saranno adottate tutte le iniziative di lotta a difesa dell’occupazione e contro la macelleria sociale che la Regione sta attuando in ambito socio-sanitario.

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