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Comitato libero ‘A difesa dell’ospedale di Colleferro’, promosso un nuovo incontro per discutere del nosocomio

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Riceviamo e pubblichiamo

Martedì 25 ottobre 2016 il Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale ha promosso un nuovo incontro per discutere della sorte dell’ospedale di P. Delfino di  Colleferro.

Alcuni rappresentanti hanno incontrato la dott.ssa Uliana Bianchi, nella sua funzione di Direttrice sanitaria.

L’incontro è stato richiesto con l’intento di far giungere al Direttore generale, dottor De Salazar, le priorità del Comitato in materia di sanità pubblica e di servizi obbligatori da garantire nel territorio della valle del Sacco.

Nei mesi scorsi il Comitato ha incontrato il Viceprefetto di Roma, dott.ssa Caporale, il Sindaco Sanna con l’assessore alla sanità Stanzani e il Tavolo di coordinamento dei Sindaci della valle del Sacco. I prossimi incontri saranno richiesti al dottor De Salazar e al Presidente Zingaretti.

A tutte le problematiche affrontate la dott.ssa Bianchi ha prestato il massimo ascolto ed attenzione, assicurando che quanto esposto sarà rappresentato al dottor De Salazar. Ha assicurato che la volontà dei vertici amministrativi è quella di risollevare le sorti dell’ospedale, che ha subìto, come altre strutture ospedaliere, i “tagli” dovuti alla programmazione regionale, previsti dalla riorganizzazione nazionale.

La discussione ha interessato sia gli aspetti organizzativi ed operativi dei reparti e del personale, sia il futuro dell’ospedale, su cui c’è necessità di chiarezza.

Dopo aver preannunciato l’intenzione di riattivare presso l’ospedale il presidio del Tribunale dei diritti del malato, il Comitato ha osservato che la Regione non si fa carico, quanto dovrebbe, delle criticità dell’ospedale. Ha lamentato la scarsa informazione alla cittadinanza dei servizi accessibili sul territori, la piena erogazione dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) e il parziale rispetto dell’accordo del 5 luglio 2015, concluso in occasione del trasferimento di 4 reparti materno-infantili (apertura 6 giorni su 7 degli ambulatori di Pediatria e Ginecologia, servizio di monitoraggio per la mamma di Cardiotocografia fetale, apertura del reparto di medicina d’urgenza e osservazione breve con medici e infermieri per 10 posti letto, del reparto di neurologia con 10 posti letto, inserimento da subito nella Rete Emergenze del 118 della terapia intensiva, sblocco delle assunzioni con deroghe per Cardiologia e Neurologia, laboratorio di analisi con la stessa dignità di Tivoli, Centro Trasfusionale, ripristino del trattamento dell’epatite C in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani di Roma, stanziamento di 610.000 Euro per il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’Ospedale).

Il Comitato attende risposte alle promesse e agli impegni assunti dalla Regione Lazio e sottoscritti dall’Amministrazione comunale.

Un richiamo forte in questo senso ai Sindaci del territorio è contenuto nel rapporto di “Sorveglianza sanitaria ed epidemiologica della popolazione residente in prossimità del fiume Sacco  (2013-2015) del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione (DEP) del Lazio, il quale richiama le autorità locali al “dovere di informare la popolazione, di salvaguardarne la salute specie dei gruppi sociali più deboli, di offrire l’assistenza sanitaria adeguata, e di garantire un continuo monitoraggio epidemiologico e sanitario. E’ ovvio che tale assistenza dal punto di vista della tutela sociale e sanitaria del servizio sanitario si deve accompagnare ad un impegno istituzionale coerente per il risanamento ambientale.”

Ad oggi registriamo che l’ospedale di Colleferro e la rete dell’urgenza emergenza non coprono, in termini di adeguatezza, il fabbisogno sanitario del distretto.

I nosocomi di Colleferro e Palestrina, nonostante siano un unico presidio, hanno subìto un forte ridimensionamento funzionale; Anagni è stato esautorato. L’unico fattore che è aumentato nel territorio è la mobilità sanitaria passiva verso ospedali della Capitale e i conseguenti costi a carico della fiscalità generale.

I posti letto sono stati ridotti. Non risultano disponibili ambulanze, un’automedica, la risonanza magnetica, l’emodinamica; la chirurgia effettuerebbe operazioni 1 volta a settimana fino alle ore 14. Quali le deroghe attuate per il reclutamento di personale medico, se alcuni reparti sono sprovvisti del primario incaricato (otorino, ortopedia)? L’area di parcheggio nel distretto ASL è inadeguata e nel piazzale antistante gli ambulatori mancano i posti riservati agli invalidi. Resta irrisolto il problema delle file davanti il distretto per i prelievi mattutini. Lo stato di disagio dei lavoratori della MA.CA si ripercuote sui servizi igienico-sanitari degli ambienti ospedalieri.

Il Comitato ha ribadito che il progetto della Nuova Ala (reparti, servizi specialistici, personale, costato alle casse pubbliche 12 milioni e 911 mila Euro),  e l’attribuzione dell’incarico di direttore sanitario, ponendo fine all’istituto del facente funzioni, sono due priorità che, se affrontate, consentirebbero il rilancio dell’ospedale in un’ottica di recupero della sua funzione e di punto di riferimento per i cittadini di Colleferro e del comprensorio della valle del Sacco.

Sono anni ormai che i lavori di ristrutturazione della Nuova Ala sono terminati e il collaudo è stato eseguito nel mese di settembre, ma inspiegabilmente i locali non vengono attrezzati e resi disponibili. Nessuna iniziativa finora è stata dedicata alla cittadinanza per far conoscere il progetto e le sue potenzialità!

Il Comitato continua la sua battaglia per il diritto alla salute dei cittadini con attivismo. Domenica 23 ottobre è stato allestito un punto informativo a Segni, durante la sagra del marrone;  è stata l’occasione per dare risposte ai cittadini, che lo meritano e a cui va il nostro ringraziamento per la massiccia adesione alla battaglia in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute e alle cure mediche.

Lunedì 24 ottobre il Comitato ha partecipato all’incontro sulla sanità locale, promosso dal consigliere delegato alla Salute, dott. Fabio Roiati, ad Anagni.

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