Calcio

Frosinone, ricordare il passato per proiettarsi nel futuro

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Frosinone lascia Serie A

Tre gol tutti d’un fiato per tornare a sorridere e lasciarsi alle spalle il momento critico.

La contestazione dei tifosi e i rimbrotti del Presidente sono serviti eccome: a Cittadella il Frosinone ha giocato nuovamente con grinta e orgoglio, andando a vincere d’autorità sul campo della capolista e sfatando in un sol colpo una serie di tabù, in primis quello che vedeva i canarini a digiuno lontano dal Matusa da quasi sei mesi.

Ancora una volta, il vero “fuoriclasse” di questa squadra risponde al nome di Maurizio Stirpe, un Numero Uno più unico che raro nel suo genere viste l’innata capacità di intervenire in prima persona proprio quando la situazione richiede un’effettiva discesa in campo.

Serviva una scossa per rianimare un Frosinone apparso troppo diligente e “scolastico” nelle prime uscite di campionato e le parole del Patron hanno toccato quelle corde giuste per far finalmente uscire allo scoperto le potenzialità di questo gruppo, che in Veneto è apparso solo un lontano parente della squadra timida e a volte impacciata ammirata nelle precedenti uscite.

Gol, gioco a tratti spettacolare fatto di verticalizzazioni, passaggi di prima e trame interessanti, ma soprattutto tanta personalità e convinzione nei propri mezzi. È questo il Frosinone che era nella testa di tifosi e dirigenza e sarà questo l’atteggiamento che dovrà avere il Frosinone in ogni circostanza nella quale scenderà in campo, indipendentemente da quello che sarà il risultato finale.

Di certo, andrà sistemata qualcosa in difesa, visto che i giallazzurri hanno incassato due reti per la terza volta consecutiva, ma adesso lavorare sarà più semplice anche e soprattutto dal punto di vista psicologico.

La parola d’ordine ora diventa continuità: la gara di sabato al Comunale contro il Bari non potrà inevitabilmente essere una partita come tutte le altre. A Frosinone ritorna un membro della “famiglia”, quel Roberto Stellone che – nonostante l’addio consumatosi a maggio dopo ben sette anni di militanza nelle fila canarine – rimane sempre e comunque una figura indelebile nella storia del Leone.

Le emozioni vissute per le due promozioni consecutive, tra cui quella storica in serie A, non si possono cancellare con un colpo di spugna. Del resto, è proprio il passato a rappresentare il pilastro sul quale poggiare le basi per costruire un futuro vincente e l’esperienza accumulata dai giocatori, ma anche dalla dirigenza e tutta la piazza, costituisce un bagaglio importantissimo per continuare a crescere.

L’applauso all’ingresso in campo sarà doveroso anche per chi ha vissuto da protagonista la storia recente del Leone. Al fischio d’inizio, per novanta minuti, ognuno percorrerà la sua strada come è giusto che sia, lasciando i ricordi nel cassetto.

Quello con il Bari, oltre ad essere uno dei match di cartello della giornata di serie B, sarà anche un test importante per avere ulteriori conferme sulla crescita generale dei canarini, al cospetto di uno degli avversari più attrezzati della cadetteria.

Una nuova vittoria consentirebbe di annullare in maniera quasi definitiva il gap generato dalla falsa partenza e il Leone, in questo momento, possiede l’entusiasmo giusto per centrare la prima “doppietta” di vittorie, dopo la costante altalena di risultati.

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